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8 MARZO. LA CAMPAGNA VENETA BANCO DI PROVA PER 24MILA IMPRENDITRICI
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BORTOLAS (COLDIRETTI): ”NEI CAMPI SI CONIUGA CARRIERA E QUALITÁ DELLA VITA”
“Prati e pascoli al posto di una carriera in banca, per le neo imprenditrici agricole una stalla è meglio di un laboratorio di analisi – lo afferma Chiara Bortolas presidente di Donne Impresa Coldiretti Veneto – addirittura – continua Bortolas - il mercato in piazza è il top per una laureata in comunicazione. Tra le nostre 24mila associate c’è chi ha rinunciato alle passerelle per un filare di viti e altre che all’insegnamento a scuola hanno preferito aprire una fattoria didattica. La rivoluzione delle donne comincia da qui: mettere al primo posto la qualità della vita e abbinare la realizzazione professionale ai ritmi naturali, al benessere degli animali e alla famiglia. Si tratta di una economia – sostiene Chiara Bortolas che è anche vice presidente nazionale – diciamo più sociale, ma non per questo non in grado di fare bilancio. Gli esempi di affermazione del mondo femminile agricolo riempiono le pagine dei giornali – spiega Bortolas - perché rappresentano una speranza per tutti: quella di poter contare su un futuro diverso, con un modello di sviluppo più umano”. Coldiretti sottolinea che la presenza rosa nelle imprese - una azienda su quattro (28,6%) per un totale di quasi 215mila aziende a livello nazionale - vuol dire anche sicurezza dei conti familiari e, in particolar modo, innovazione. L’impegno quotidiano nella rappresentanza è un valore aggiuntivo nei confronti della tutela dell’ambiente, della valorizzazione dei temi solidali e nella legislazione su misura, persino in politica. Insomma le donne sono un continuo laboratorio di idee che si arricchisce di esperienze in altri settori portando elementi di novità a seguito di percorsi formativi diversi dall’agricoltura: da scienze politiche a sociologia, da giurisprudenza al diploma di estetica, da scienze statistiche ad architettura, dal marketing alla consulenza aziendale. “ Importante anche la “quota giovane” – sottolinea Coldiretti – con il 25% delle aziende femminili guidate da ragazze under 35 che hanno puntato sull’uso quotidiano della tecnologia per gestire sia il lavoro che lo studio, magari usando lo smartphone per controllare gli animali in stalla nelle pause di studio all’università oppure per gestire on line acquisti e prenotazioni in agriturismo, oppure – conclude Coldiretti – per fare ricerche per recuperare varietà perdute di frutti locali o ancora per portare il vino Made in Italy in tutto il mondo”.