I reiterati attacchi di Lega e 5 Stelle al ministro dell'economia Giovanni Tria, su cui si vorrebbe scaricare la responsabilità dei fallimenti delle scelte politiche del governo, sono l'ennesima pagina inqualificabile nella breve e cruenta storia di questo esecutivo ormai al tramonto. Tria viene ingiustamente additato come responsabile della mancata soluzione alla vicenda dei risparmiatori truffati dalle banche, prima dal vicepremier Salvini e poi dal sottosegretario agli esteri Di Stefano, soltanto per non essersi preso la responsabilità di violare le norme, firmando un decreto attuativo che avrebbe portato a una procedura di infrazione europea. La verità è che la questione dei rimborsi è sempre stata seguita in prima persona dai sottosegretari Bitonci (Lega) e Villarosa (M5S). A causa della loro incapacità di scrivere un provvedimento che garantisse gli indennizzi senza infrangere le regole vigenti, migliaia di famiglie sono rimaste a bocca asciutta. Invece di ammettere l'errore e tornare responsabilmente sui propri passi, per cercare una soluzione percorribile, leghisti e pentastellati hanno deciso di cercare un capro espiatorio per il loro fallimento. Prima hanno puntato il dito contro l'Europa, pur sapendo che in mancanza del via libera da Bruxelles questi fondi non possono essere erogati. E ora se la prendono col ministro Tria, la cui unica colpa è di non essere un uomo di partito e di poter quindi dire la verità, invece delle menzogne richieste dagli interessi elettorali di Lega e 5 Stelle. A pagare il prezzo più duro per queste bugie sono, ancora una volta, i risparmiatori e le loro famiglie, prima truffati dalle banche e poi dal governo in cui avevano riposto la loro fiducia.

Roberto Caon, Deputato Forza Italia