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PRESENTATA LA NUOVA CARTA DEI DIRITTI DELLA BAMBINA
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A palazzo Ferro Fini, presentata 'La nuova Carta dei diritti della bambina', con gli interventi dell’Assessore Donazzan e del consigliere Azzalin
Si è tenuto il 26 febbraio, a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, la conferenza stampa di presentazione della ‘Nuova Carta dei diritti della bambina’, con gli interventi dell’Assessore regionale Elena Donazzan, del consigliere Graziano Azzalin, e della Prof.ssa Maria Grazia Avezzù, presidente di F.l.D.A.P.A (Federazione italiana Donne Arti Professioni Affari).
Assessore Donazzan: “L’adozione, da parte della Giunta regionale, della Carta dei diritti della bambina è importante in quanto sancisce che esiste una sensibilità al femminile, diversa e unica, differente dall’universo maschile, e di come le bambine abbiano caratteristiche peculiari, non solo fisiche, ma anche psicologiche ed emotive. In un mondo che si proclama civile, ma in cui è ancora molto diffusa la violenza di genere e dove persistono pratiche orrende come l’infibulazione, è importante riaffermare come le bambine meritino una attenzione e una tutela particolari, di godere di diritti propri. È giusto tutelare i minori, le persone più fragili, che sono patrimonio comune di tutte le istituzioni e che devono così conoscere attenzione in modo trasversale, al di là delle differenze politiche. Il mio impegno, ora, sarà quello di portare e diffondere la Carta dei diritti della Bambina nelle scuole, affinché vi sia un nuovo approccio nei confronti delle specificità psicologiche ed emotive presenti nelle bambine, così peculiari da meritare attenzioni particolari”.
Graziano Azzalin: “Non ci sono schieramenti politici che tengano quando si tratta di riaffermare e tutelare le pari opportunità, di contrastare la violenza di genere e di promuovere i diritti fondamentali della persona. Così, l’adozione della Carta da parte della Giunta regionale è un atto molto significativo e importante e spero che tanti comuni veneti seguano l’esempio e adottino a loro volta questo documento. La Carta dei diritti della bambina è infatti prodromica per la tutela dei diritti fondamentali delle donne e delle persone, e credo che ai principi debbano seguire buone pratiche e, soprattutto, atti importanti da parte delle Amministrazioni Pubbliche. In questo senso, l’adozione della Carta da parte della Regione assume una valenza importante. Ringrazio la mia concittadina, la professoressa Avezzù”.
Cristina Guarda (AMP): “La Carta dei diritti della bambina è stata presentata pochi giorni fa a Lonigo in modo molto avvincente, al cospetto di una platea eterogenea, mettendo in luce quelli che sono i talenti del genere femminile, nell’arte, nella danza… Di fronte a una attualità in cui la violenza, e la violenza di genere, è purtroppo molto diffusa, credo che riaffermare la tutela dei diritti delle bambine sia fondamentale per garantire poi il rispetto delle donne e per contrastare la violenza di genere. Le bambine devono essere messe nelle condizioni di crescere in modo strutturato e libero da pregiudizi, stereotipi, banalizzazioni, per poter diventare domani donne consapevoli, in grado di generare vita e garantire il futuro della nostra società”.
La Prof.ssa Maria Grazia Avezzù: “F.l.D.A.P.A sta portando avanti un progetto nazionale per diffondere la nuova Carta dei diritti della bambina nelle scuole, ovvero nei luoghi dove matura il valore del rispetto delle persone, della famiglia e dell’essere comunità. In particolare, gli articoli 6 e 7 della Carta danno il giusto rilievo alla tutela della pubertà, della sfera emotiva e della salute femminile, della bambina e della donna. Se la Carta, nella sua versione originale, aveva come principale obiettivo quello di promuovere la parità tra bambini e bambine, ora, dopo la revisione del 2016, vuole valorizzare le differenze di genere presenti tra bambini e bambine, sotto l’aspetto fisico, emozionale e riproduttivo, al fine di costruire una società che possa favorire la convivenza serena tra maschi e femmine, tra uomini e donne, accantonando stereotipi di genere che limitano la libertà di pensiero e di azione”.
La Consigliera di Parità della Regione Veneto, dott.ssa Sandra Miotto, ha adottato la nuova Carta in data 11 settembre 2018, cui è seguita la Deliberazione della Giunta regionale n. 1989 del 21 dicembre 2018 che, su proposta dell’Assessore regionale alle Pari Opportunità Donazzan, di concerto con l’Assessore Lanzarin, ha adottato il documento, recependo le indicazioni della Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari (FIDAPA) Business and Professional Women (BPW) Italy. La Carta dei diritti della bambina, a differenza della Carta ispirata alla Convenzione ONU sui Diritti del fanciullo del 1989, distingue i due generi riguardo alle diverse connotazioni fisiche ed emozionali e deve essere letta come una premessa fondamentale per l'affermazione e la tutela dei diritti delle donne fin dalla nascita. La famiglia, la scuola e la comunità devono assumersi le proprie responsabilità perché la bambina possa crescere nella piena consapevolezza dei suoi diritti e dei suoi doveri. Dopo circa 20 anni, l’originaria Carta dei diritti della bambina è stata aggiornata, in considerazione delle normative specifiche introdotte in tutto il mondo e del fatto che i principi in essa contenuti, se prima erano una speranza, oggi vanno considerati diritti veri e propri. La nuova versione della Carta è stata definitivamente approvata il 30 settembre 2016 dal Meeting delle Presidenti FIDAPA, tenutosi durante la Conferenza europea di Zurigo. La Nuova Carta sancisce come ogni bambina abbia il diritto: Articolo 1 ‘Di essere protetta e trattata con giustizia dalla famiglia, dalla scuola, dai datori di lavoro, anche in relazione alle esigenze genitoriali, dai servizi sociali, sanitari e dalla comunità’; Articolo 2 ‘Di essere tutelata da ogni forma di violenza fisica o psicologica, sfruttamento, abusi sessuali e dalla imposizione di pratiche culturali che ne compromettano l’equilibrio psicofisico’; Articolo 3 ‘Di beneficiare di una giusta condivisione di tutte le risorse sociali e di poter accedere in presenza di disabilità a forme di sostegno specificamente previste’; Articolo 4 ‘Di essere trattata con i pieni diritti della persona dalla legge e dagli organismi sociali’; Articolo 5 ‘Di ricevere una idonea istruzione in materia di economia e di politica che le consenta di crescere come cittadina consapevole’; Articolo 6 ‘Di ricevere informazioni ed educazione su tutti gli aspetti della salute, inclusi quelli sessuali e riproduttivi, con particolare riguardo alla medicina di genere per le esigenze proprie dell’infanzia e dell’adolescenza femminile’; Articolo 7 ‘Di beneficiare nella pubertà del sostegno positivo da parte della famiglia, della scuola e dei servizi socio-sanitari per poter affrontare i cambiamenti fisici ed emotivi tipici di questo periodo’; Articolo 8 ‘Di apparire nelle statistiche ufficiali in dati disaggregati per genere ed età’; Articolo 9 ‘Di non essere bersaglio , né tantomeno strumento, di pubblicità per l’apologia di tabacco, alcol, sostanze nocive in genere e di ogni altra campagna di immagine lesiva della sua dignità’.
I Comuni veneti che hanno adottato la Carta dei diritti della bambina sono: Legnago, San Bonifacio, Vicenza, Lonigo, Verona, San Donà di Piave, Porto Viro, San Zenone degli Ezzelini, Gorgo al Monticano, Fonte, Oderzo, Thiene, Marcon, Noale, Spinea, Vigodarzere, Asolo, San Vito di Leguzzano, Rovigo, San Martino di Venezze, Lendinara, Adria, Mogliano Veneto, Preganziol, Zero Branco, Casale sul Sile e Dosson.