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BRESCIA-PADOVA, CAON: INACCETTABILE LO STOP DEL GOVERNO
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Le indiscrezioni sull'esistenza di un'analisi costi-benefici a saldo fortemente negativo sul progetto dell'alta velocità Brescia-Padova sono l'ennesima doccia fredda scaricata da questo governo sulla schiena dei cittadini di Veneto e Lombardia. Il copione sembra lo stesso utilizzato per far naufragare la Tav Torino-Lione, sacrificata sull'altare dell'alleanza gialloverde, con il patetico puntello di un documento surreale, che piegava la realtà alle esigenze della politica. Quanto pesano sulla bilancia economica i ritardi dei treni merci e passeggeri, costretti a viaggiare su un'unica linea perennemente intasata attraverso le aree più produttive del paese? Quanto costa al sistema Italia il cronico deficit infrastrutturale che il mondo delle imprese chiede di colmare ormai da decenni? Quanti punti di un Pil attualmente fermo vale lo stop a cantieri ormai aperti e a progetti in via di completamento? Il cosiddetto decreto crescita che attendiamo in questi minuti doveva contenere risposte a queste domande, sotto forma di finanziamenti per le opere. Invece si parla di cancellare i debiti di pubbliche amministrazioni inefficienti, a partire da quella della capitale. Il Nord, e il Veneto in particolare, sono da sempre abituati a pagare per tutti: ma mai erano stati tanto bistrattati come lo sono con la nuova Lega di Matteo Salvini al governo del paese. Basterebbe una piccola percentuale di quei famosi 17 miliardi di residuo fiscale su cui il Carroccio ha fondato per anni la sua propaganda nel territorio per aprire subito i cantieri da Brescia a Verona e completare la progettazione del tratto mancante. Non solo: con un altra sottile fetta di quella torta si potrebbe finanziare la nuova linea ferroviaria tra Padova e Bologna, altro collegamento vitale per l'intero sistema della mobilità italiana. Ma evidentemente le priorità sono altre. Per ottenere le risposte che merita, l'intero mondo produttivo dovrà aspettare il prossimo governo. Speriamo l'attesa non duri a lungo.
Roberto Caon, Deputato Forza Italia.