Governo/Regione

CAON: SALVINI REGALA 12 MILIARDI A ROMA E POI PROTESTA CONTRO SE STESSO
-
Category
Governo/Regione
Matteo Salvini è talmente abituato alla cieca obbedienza dei suoi che non si aspettava alcuna reazione alla mostruosità partorita dal suo governo: cancellare 12 miliardi di debito del Comune di Roma, accollandoli ai contribuenti di tutta Italia. Uno schiaffo ai sindaci di tutti gli altri comuni che da Nord a Sud hanno lavorato tra mille difficoltà per tenere in ordine i conti. Ma a tutto c’è un limite. La comprensibile insurrezione di centinaia di militanti e amministratori locali della Lega, calpestati nella loro dignità da una simile follia, ha messo in difficoltà il ministro dell’interno, che ha provato a uscirne nel solito modo: alzando una cortina fumogena nella speranza di nascondere l’evidenza dei fatti. E allora via con le interviste e le dichiarazioni: “nessun regalo milionario agli amministratori incapaci”, “chi ha sbagliato paghi”, “non si possono regalare soldi a Roma ignorando tutti gli altri”. Come se a parlare fosse un qualunque cittadino giustamente arrabbiato col governo, e non uno degli autori dello stesso provvedimento contro cui protesta. Se Salvini non voleva cancellare il debito di Roma, doveva dirlo al momento giusto: cioè durante il consiglio dei ministri che ha approvato il decreto crescita nel quale è contenuta questa misura, scritta nero su bianco, col voto favorevole di tutti i ministri della Lega. Può un leader di partito, azionista al 50% dell’esecutivo in carica, alzare la voce per protestare contro se stesso? Evidentemente Salvini non ha alcuna stima dell’intelligenza degli italiani, ed è convinto di poter dare loro a bere qualsiasi mistificazione. Ma i tempi delle prese in giro sono finiti, e le migliaia di reazioni indignate a questa schifezza ne sono un primo, chiarissimo segnale.
Roberto Caon, Deputato Forza Italia