Governo/Regione

RIQUALIFICAZIONE URBANA E RINATURALIZZAZIONE DEL TERRITORIO
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Calzavara e Boron (ZP): “Riqualificazione urbana e rinaturalizzazione del territorio: il Pdl 402 svaluta le costruzioni esistenti? Il vicesindaco di Padova ragiona in modo ideologico: si rilegga il testo della legge”.
“Il Pdl 402 provocherebbe la svalutazione di molti immobili? Una dichiarazione che non ha nessun fondamento”. Così i Consiglieri regionali del gruppo Zaia Presidente Francesco Calzavara e Fabrizio Boron, rispettivamente Presidenti della Seconda e della Quinta commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto, rispondono alle critiche al progetto di legge per la riqualificazione del territorio lanciate sulle pagine dei quotidiani locali dal vicesindaco di Padova Arturo Lorenzoni. “Consiglio al vicesindaco Lorenzoni di rileggersi la proposta di legge - commenta Calzavara - perché nel testo all’esame dell’Aula in queste ore c’è scritto l’esatto contrario della sua valutazione. Esiste uno studio, un’analisi ricognitiva della Confartigianato sui capannoni ora non utilizzati. Questa legge vuol dare valore proprio a quegli immobili che valore, ora, non ne hanno. La legge inoltre pone attenzione alla pianificazione urbana e alla rivalutazione degli immobili già esistenti, demandando alle amministrazioni locali il governo di interventi di oltre 2000 metri cubi che dovranno passare attraverso l’analisi del consiglio comunale”. “Come sempre Lorenzoni ragiona in modo ideologico e non razionale - dichiara Boron - ne abbiamo avuto un esempio con il nuovo ospedale di Padova, dove di fronte a un progetto assurdo del nuovo su vecchio, ha vinto il buon senso del progetto da noi proposto che prevede la realizzazione della nuova struttura ospedaliera a Padova Est. Se la nuova legge urbanistica in fase di discussione oggi fosse esistita 20 anni fa, l’area politica di cui fa parte Lorenzoni non avrebbe potuto edificare decine di migliaia di metri cubi nei quartieri padovani. Per nostra fortuna chi fa le leggi in Regione non è Lorenzoni, ma il governo del buonsenso”.