Avevano promesso i soldi "in settimana", ed era il 9 febbraio. Avevano mostrato il petto con le solite frasi: "dell'Europa ce ne freghiamo", "prima vengono i risparmiatori" e così via. Ancora una volta le roboanti dichiarazioni di Salvini e Di Maio si sono rivelate per quello che erano: sparate propagandistiche senza alcun fondamento. Ad appena un mese da quelle promesse, è lo stesso governo ad ammettere che i risarcimenti ai truffati dalle banche venete sono condizionati al via libera di Bruxelles, con cui la trattativa appare sempre più lunga e complicata a causa delle violazioni di legge contenute nel provvedimento scritto dal governo. Il tutto nella più totale mancanza di trasparenza: sulla corrispondenza con Bruxelles sono state più volte respinte le richieste di accesso agli atti dei parlamentari di Forza Italia e, fatto ancor più grave, il governo ha mentito alle associazioni dei risparmiatori assicurando loro che la recente visita a Roma della commissaria europea alla concorrenza Margrethe Vestager non aveva nulla a che vedere col loro caso. Una bugia bella e buona. Su tempi e modi dell'erogazione dei risarcimenti non esiste al momento alcuna certezza. Nel frattempo alcune delle aziende che di questi soldi avevano bisogno come dell'ossigeno sono già state costrette a chiudere. Lega e 5 stelle hanno dimostrato assoluta incompetenza nello scrivere la norma, e hanno poi cercato di nascondere i loro errori in modo cinico e spregiudicato, a fini esclusivamente elettorali, incuranti delle sorti di questi risparmiatori truffati due volte, prima dalle banche di cui si fidavano e poi dal governo che doveva proteggerli. 

Roberto Caon, Deputato Forza Italia