"All'indomani degli arresti avvenuti nell'ambito dell'operazione "Terry" contro la 'ndrangheta è doveroso ringraziare le Forze dell'Ordine per il lavoro svolto. Siamo di fronte all'ennesima dimostrazione della presenza di organizzazioni criminali di stampo mafioso in Veneto. Serve però fare un passo in più: è urgente riflettere sugli elementi di contesto che rendono possibile questa presenza. Bisogna entrare nell'ordine delle idee che le mafie riescono a trovare la collaborazione e la complicità di alcuni imprenditori locali, come si è visto anche in questo caso. Bisogna chiedersi perché e agire sulle cause, questo vuol dire fare prevenzione. Il primo passo è però acquisire la consapevolezza che questa zona grigia esiste e che su di essa va posto il riflettore della legalità. Chiediamo che la commissione antimafia torni in Veneto e che la Giunta regionale si attivi anche sulla scorta della legge regionale n. 48 del 2012 per la prevenzione ed il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa». Così i consiglieri regionali Piero Ruzzante (Liberi E Uguali) e Patrizia Bartelle (Italia In Comune), che nella giornata di oggi hanno depositato un'interpellanza avente oggetto: “Uscire dal paradigma della presenza della criminalità organizzata di stampo mafioso come mero fattore esogeno e intervenire con determinazione sugli elementi interni di contesto”. "Nel corso della legislatura abbiamo più volte sottoposto alla Giunta Zaia la questione della presenza mafiosa in Veneto, con diverse interrogazioni – sottolineano i consiglieri –. Lo strumento legislativo esiste e la Regione è in grado di operare efficacemente per la diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile nel mondo dell’impresa, della cooperazione, del lavoro e delle professioni. Si tratta di farci un investimento prima di tutto politico-culturale e però anche in termini di risorse".